Tubi senza disturbare
Lo sviluppo dei generi musicali e degli strumenti musicali è sempre stato strettamente legato. È noto l'aneddoto del concerto per clarinetto di Mozart, scritto appositamente per il clarinetto basso di recente invenzione. E i miglioramenti tecnici apportati al pianoforte nel XIX secolo si riflettono continuamente nelle partiture che utilizzano queste innovazioni.
Allo stesso modo, lo sviluppo della musica rock è strettamente legato a quello della chitarra elettrica. In questo caso, per la prima volta, la musica diventa una caratteristica di un gruppo sociale emarginato che vuole distinguersi: i giovani. I giovani hanno bisogno di strumenti economici, che diano loro libertà di movimento e con i quali possano scioccare le generazioni più anziane. È qui che la chitarra elettrica si rivela utile.
La novità è che non è solo la moderna tecnologia dello strumento a essere messa in gioco, ma anche un difetto: la distorsione che si verifica quando l'amplificatore è alzato al massimo o è in cattive condizioni. La chitarra ruggisce, ulula e trasforma questo strumento timido in un oggetto esigente e sovversivo di dissolutezza acustica. Ora si cominciano a progettare amplificatori con dispositivi di overdrive e distorsione da installare tra la chitarra e l'amplificatore. Il suono della chitarra diventa sempre più potente, esprimendo la violenza dei rocker che spaccano i loro strumenti o li incendiano.
A partire da queste scene, la mentalità dei chitarristi elettrici è cambiata notevolmente. Il suono overdrive è diventato normale, è addirittura considerato nobile. Oggi la chitarra elettrica ruggisce senza disturbare. È diventata un "classico"; la magia del vecchio amplificatore a valvole, il suono analogico sono richiesti. E niente è così popolare come una Gibson Les Paul del 1957 o una Fender Stratocaster del 1954 - anzi! Le rinomate chitarre si portano dietro le annate come il buon vino (il significato originale della parola "vintage" deriva dalla viticoltura). I violinisti hanno vissuto un'esperienza simile con gli Stradivari. E così la storia si ripete.