Contrappunto espressivo
Il Quartetto Casal e Razvan Popovici fanno uscire dall'oblio l'avvincente musica da camera di Paul Müller-Zürich.
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Come insegnante di teoria e composizione, ha lasciato il segno su diverse generazioni di musicisti in Svizzera; come autore di opere corali, ha creato qualcosa di duraturo; la sua musica da camera, altrettanto indipendente, deve ancora essere riscoperta: Paul Müller-Zürich (1898-1993) fu un insegnante di talento e, come compositore, un maestro del contrappunto. I suoi primi lavori per strumenti ad arco lo testimoniano.
Formatosi a Zurigo, Parigi e Berlino, tra gli altri, con Philipp Jarnach e Volkmar Andreae, e conoscendo la musica dei suoi contemporanei, prese le distanze dalle avanguardie, preferendo orientarsi verso Brahms e Reger piuttosto che verso Schoenberg o Webern. Paul Müller-Zürich ha fatto molta strada come consulente e organizzatore, entrando a far parte del Consiglio della Fondazione Pro Helvetia nel 1957 prima di essere nominato Presidente dell'Associazione Svizzera dei Musicisti nel 1960.
Gli esordi espressivi del compositore, insignito del Premio per la Musica della Città di Zurigo nel 1953, sono dimostrati in modo impressionante dal Quartetto Casal con Razvan Popovici (viola) in tre opere dalla partitura diversa. Il Quintetto per archi op. 2 in fa maggiore (1919) salta agli occhi dell'ascoltatore fin dalla prima battuta, quando un accordo in fortissimo è seguito da un motivo ostinato iniziale in pianissimo e si ascolta il tema principale, che si slancia verso l'alto carico di tensione. Inquietanti interiezioni di ronzio presto offuscano il dolce fluire della musica leggermente malinconica del terzo movimento, un intermezzo che inizia dolcemente. Ostinati caratterizzano anche il finale, che è intensificato da interiezioni fugate e termina bruscamente in re minore.
Anche il Quartetto per archi in mi bemolle maggiore op. 4 (1921) è caratterizzato da una forte spinta espressiva e da una tempesta, con il cromatismo dell'Adagio che costituisce il maggior contrasto con l'armonia meno complicata del rondò finale, simile a una danza popolare.
Il Trio per archi op. 46, composto intorno al 1950, è calmo fin dall'inizio, con il suo movimento di apertura lirico che porta dal do minore al do maggiore. I membri del Quartetto Casal si lanciano nel vigoroso finale con grande intensità di suono ed esprit musicale.
Paul Müller-Zürich: Quartetto per archi op. 4, Trio per archi op. 46, Quintetto per archi op. 2, CasalQuartet (Felix Froschhammer, Rachel Späth, Markus Fleck, Andreas Fleck), Razvan Popovici, viola. Solo Musica SM 287