Addio pregiudizi!

Questa registrazione, perfettamente bilanciata, delle opere per archi di Othmar Schoeck si colloca a metà strada tra l'udibilità e l'opulenza tonale.

Cristoph Croisé. Foto: ©Elina Neustroeva

Per Othmar Schoeck la rottura radicale con il passato era certamente meno importante del solido mestiere appreso da Max Reger. Nato a Brunnen, sul bellissimo lago dei Quattro Cantoni, nel 1886, Schoeck rimase nell'ambito romantico e si attenne alla melodia, proprio per il suo amore per la canzone. Con il CD Summer Night, l'orchestra d'archi da camera I Tempi di Basilea presenta ora un filone poco conosciuto della sua opera: si tratta di tre lavori per orchestra d'archi, tutti scritti a metà degli anni Quaranta, poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

L'opera di apertura è una suite per orchestra d'archi in la maggiore op. 59. Schoeck coltiva spesso un tono contemplativo e scettico, al quale si adatta bene il movimento intitolato "Pastorale tranquilla". La strumentazione è eccezionale. Schoeck crea così una tensione interiore latente, che si libera nei due movimenti più veloci. In particolare nel terzo movimento, "Tempo di marcia allegro", c'è un tono completamente nuovo che - come ha ragione l'autore dell'ottimo libretto, Chris Walton - porta con sé tratti della musica di Sergei Prokofiev. I paralleli con "Montecchi e Capuleti" da Romeo e Giulietta sono quasi troppo evidenti.

Il Concerto per violoncello e quartetto d'archi op. 61, completato due anni dopo, è più forte della Suite. Il solista Christoph Croisé trova un tono adatto e, soprattutto, sempre flessibile per questi paesaggi sonori, in cui deve costantemente alternare tra lo stare discretamente in primo piano e l'integrarsi nell'orchestra. Anche l'orchestra da camera I Tempi e l'ingegnere del suono Karsten Zimmermann meritano un elogio speciale per la loro profonda penetrazione nella musica delicata. Tutti loro sono riusciti a trovare un equilibrio nello studio radiofonico di Zurigo. Dare alla musica la necessaria opulenza sonora e allo stesso tempo non privarla della sua trasparenza analitica è una sfida tecnica ed estetica che è stata affrontata in modo quasi artistico.

Il CD, che si apre con l'omonima Pastorale Notte d'estate op. 58, può essere raccomandato sia ai feticisti del suono domestico sia a coloro che amano semplicemente la musica buona e ben suonata. Qualsiasi pregiudizio nei confronti di "Schoeck il conservatore" dovrebbe scomparire rapidamente alla luce di tutte queste qualità.

Notte d'estate. Opere di Othmar Schoeck. Orchestra da camera I Tempi, diretta da Gevorg Gharabekyan; Christoph Croisé, violoncello. Genuino GEN 18497

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