Elaborazione con risorse
Le canzoni di Charles Ives sono poco conosciute. Qui potete scoprirle arrangiate per ensemble.
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È un fatto poco noto che il catalogo delle opere di Charles Ives sia dominato da oltre 200 canzoni. Dopo tutto, il padre dell'avanguardia americana è passato alla storia come creatore di opere orchestrali rivoluzionarie. L'intero cosmo dell'estetica di Ives, tra il folklore dei piedi per terra e l'audace sperimentazione, l'eclettismo romantico e il progressismo visionario, questa miscela unica di invenzione, parodia e citazione si riflette in forma concentrata anche nella sua impressionante opera di canzoni.
L'abile assemblaggio di Libro di canzoni parla chiaro a questo proposito. La sua particolarità: si tratta di strumentazioni per ensemble. Questo ha un senso particolare nel caso di Ives: in primo luogo, il compositore ha intrecciato il suo materiale in modo quasi labirintico in una grande varietà di opere e di strumentazioni; in secondo luogo, le sue canzoni, con la loro parte pianistica estremamente suggestiva, che spesso fa riferimento a una musica quotidiana molto specifica (anche dal testo), praticamente reclamano una "colorazione" strumentale.
Ma come arrangiatore, Sebastian Gottschick non organizza un "quadro musicale per numeri". Le sue meravigliose orchestrazioni non solo rendono giustizia alla spettacolare polistilistica di Ives, quando intermezzi come Tutto il giro e il ritorno o Gyp il Sangue diventano un caos poliritmico. Purtroppo, possiamo solo accennare alla sensibilità e alla fantasia con cui Gottschick (anch'egli compositore) non solo rende giustizia alle diverse tonalità, che a volte cambiano bruscamente, all'interno di un brano, ma le porta avanti in modo produttivo nell'ensemble. Ha affinato le stravaganze tonali con la stessa abilità delle rifrazioni ironiche e delle esagerazioni parodistiche.
Lo stesso vale per i cantanti. Jeannine Hirzel e Omar Ebrahim trovano una moltitudine di sfumature in questo caleidoscopio di musica americana di fine secolo, spezzando abilmente il fattore kitsch già nel primo brano e rendendo onore all'ideale di Ives di un'interpretazione non accademica e lineare.
Charles Ives: A Songbook; arrangiato per voci ed ensemble da camera da Sebastian Gottschick. Jeannine Hirzel, mezzosoprano; Omar Ebrahim, baritono; ensemble für neue musik zürich. Ha oraART 183