Art Nouveau francese

Le due sonate per violino di Camille Saint-Saëns, insieme a quelle di Franck e Fauré, sono tra le più importanti della seconda metà del XIX secolo.

Camille Saint-Saëns, dipinto da Benjamin Constant nel 1898, Musée de la Musique, Parigi.Wikimedia commons

Le ultime sonate per violino di Camille Saint-Saëns sono entrate nel repertorio dei migliori musicisti subito dopo la loro composizione. La prima, scritta nel 1895 e presentata per la prima volta dal compositore con il violinista Otto Peiniger in Inghilterra nello stesso anno, è straordinariamente virtuosistica. È stato ovviamente creato per la sala da concerto, ha molti momenti sognanti ed è leggero con i suoi quattro movimenti variegati.

La seconda sonata, scritta nel 1896 durante un lungo viaggio in Egitto, è più profonda ed è adatta come musica da camera. Saint-Saëns la eseguì per la prima volta insieme all'amico Pablo de Sarasate in occasione del suo cinquantesimo anniversario di palcoscenico alla Salle Pleyel. (Vi si era esibito per la prima volta nel 1846, all'età di 10 anni).

Entrambe le sonate si basano ancora sulla tradizionale forma in quattro movimenti e lo schema classico si può sentire chiaramente anche all'interno dei movimenti, sebbene qui sia ampliato in modo fantasioso. Dal punto di vista armonico, colpiscono le audaci modulazioni, che si manifestano nella musica con molti cambi di accidenti. Dal punto di vista ritmico, Saint-Saëns ama ispirarsi agli antichi metri del parlato e il dialogo tra le due parti è alternativamente canoro e frizzante.

Ecco una breve descrizione della seconda sonata: il tema principale maschile punteggiato è seguito da un controtema femminile ondeggiante e da un tema finale sospirato e poi ribelle. Nella breve sezione di sviluppo, Saint-Saëns intreccia i tre temi e li costruisce virtuosisticamente fino a un climax da cui tuona la ricapitolazione, le cui nuove sorprese conducono a una brillante coda. L'arguto scherzo sincopato ha un tranquillo trio fugato bachiano. L'Andante in tre parti con il suo canto mistico allungato, accompagnato da un raffinato accompagnamento melismatico, si scioglie con una sezione centrale di 3/8 allegretto. Un grazioso rondò finale inizia in modo innocuo, si sviluppa fino a richiami ascendenti di uccelli, che chiudono allegramente la sonata, e richiama un motivo del primo movimento nella sezione centrale.

L'ampio apparato di note è completamente libero da aggiunte editoriali ed è facile da consultare. Le prefazioni dei curatori (francese, inglese, tedesco), da cui ho tratto le informazioni, sono preziose in quanto citano molte lettere di Saint-Saëns, che contengono anche consigli per gli esecutori.

Camille Saint-Saëns: Sonata n. 1 per violino e pianoforte in re minore op. 75, a cura di Fabien Guilloux e François de Médicis, BA 10957, € 31,95, Bärenreiter, Kassel

Id.: Sonata n. 2 in mi bemolle maggiore op. 102, BA 10958, € 28,95

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