Respiro sinfonico

La Sonata in sei movimenti in si minore non è probabilmente il capolavoro di Carl Czerny, ma è una realizzazione assolutamente originale del genere.

Carl Czerny, LCarl Czerny, litografia di Josef Kriehuber 1833, Wikimedia commons

"Carl Czerny è stato forse il più grande pianista che non si è quasi mai esibito e il più grande compositore che è caduto nell'oblio", scrive Iwo Zaluski nella prefazione alla nuova edizione della nona sonata per pianoforte di Czerny. Lo considera addirittura, insieme a Beethoven e Schubert, parte del "grande triumvirato" della sonata classica per pianoforte. Queste affermazioni sono ovviamente molto discutibili. Per quanto riguarda il "triumvirato", Haydn e Mozart non dovrebbero essere trascurati con tanta leggerezza. E non è nemmeno vero che Czerny sia stato dimenticato come compositore. Tuttavia, non sono necessariamente le sue sonate per pianoforte a venire in mente. Queste ultime, infatti, meriterebbero maggiore attenzione.

La sua nona in si minore op. 145 è stata ora ristampata da Iwo Zaluski per Doblinger. La struttura formale è insolita: sei movimenti, compresa una fuga libera alla fine. Ricorda più i tardi quartetti per archi di Beethoven che una sonata classica. Anche il linguaggio armonico è in alcuni punti insolitamente particolare. Le frasi melodiche sono molto espansive, soprattutto nel terzo movimento lento (Adagio molto espressivo) - probabilmente il culmine dell'opera - che è caratterizzato da un respiro quasi sinfonico.
Sorprendentemente, è la realizzazione pianistica di questa musica a fare l'impressione più debole. Sebbene la scrittura pianistica sia facile da eseguire, soffre del fatto che le numerose frasi di accompagnamento suonano stereotipate e poco fantasiose.

Se si vuole sperimentare il compositore Czerny "al suo meglio", è meglio raggiungere l'opera a quattro mani Grande Sonata in Fa minore op. 178, un'opera insolitamente appassionata e colorata, interamente nello spirito della Appassionata del suo maestro Beethoven.

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Carl Czerny: Sonata n. 9 in si minore op. 145, a cura di Iwo Zaluski, Diletto Musicale DM 1470, € 18,95, Doblinger, Vienna 

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