Pietra di paragone dell'arte della composizione

La semplicità, l'equilibrio e la raffinatezza delle sonate in trio di Arcangelo Corelli divennero un modello per i suoi contemporanei.

Arcangelo Corelli, autografe Niederschrift. Quelle: wikimedia commons

Questa selezione in due volumi delle sonate per trio di Corelli (op. da 1 a 4) raccoglie 12 sonate, tre per ciascuna delle quattro opere. Il primo volume contiene Sonata da chiesa (dalle op. 1 e 3), nella seconda Sonata da camera (dalle op. 2 e 4). Con queste opere, il "bolognese Arcangelo, ... il miglior violinista che sia mai vissuto e il più grande maestro di composizione" (diario di viaggio contemporaneo da Roma di John Drummond, 1695) creò "exempla classici", opere esemplari per il genere della sonata e della musica strumentale in generale. A partire dal 1681, egli stesso li curò meticolosamente. Le numerose ristampe contemporanee testimoniano il successo di queste composizioni. Corelli è stato attento a non imporre un eccessivo virtuosismo ai violini; per tutta la loro ricchezza compositiva, queste sonate in trio rimangono fedeli agli ideali di semplicità, temperanza e sottigliezza. Corelli, il "nuovo Orfeo de' nostri tempi" (Angelo Berardi, 1689), trasformò questo genere in una pietra di paragone della composizione strumentale: in seguito, numerosi compositori, tra cui Antonio Vivaldi, iniziarono la loro apparizione pubblica con la pubblicazione di sonate in trio.

Il violinista barocco e storico della musica Bernhard Moosbauer, specialista della musica strumentale del XVII e XVIII secolo e delle relazioni musicali italo-tedesche nel XVII e all'inizio del XVIII secolo (ha lavorato su questo tema, tra l'altro, presso l'Istituto Storico Germanico di Roma), ha supervisionato questa edizione Urtext; ha fornito ai libretti un'introduzione dettagliata alla storia e alla natura di queste sonate in trio e dà consigli pratici sull'interpretazione in un capitolo separato, un breve compendio di prassi esecutiva storicamente informata. Egli rinuncia completamente alle aggiunte tecniche alle parti, come le diteggiature e gli archi. Jochen Reutter ha omesso il basso continuo: se si vuole guardare oltre, si troveranno le figure sia nella parte del pianoforte che in quella del violoncello.

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Arcangelo Corelli, Triosonaten für zwei Violinen und Basso continuo, hg. von Bernhard Moosbauer; Band 1, Sonate da chiesa, Auswahl aus op. 1 und 3, UT 50 277; Band 2, Sonate da camera, Auswahl aus op. 2 und 4, UT 50 287; je € 29.95, Wiener Urtext Edition (Schott/Universal) 2013

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