Scuola d'organo per professionisti

Il terzo volume dell'opera standard di Jon Laukvik sulla pratica performativa storica si occupa del modernismo.

Jon Laukvik. Foto: zvg

Dopo il volume sulla musica barocca e classica e quello sul Romanticismo - che sono già diventati opere standard indispensabili - Jon Laukvik, professore all'Accademia di Musica di Stoccarda, pubblica ora il terzo e ultimo volume della sua opera Scuola d'organo per la prassi esecutiva storica viene presentato. Non si tratta di una scuola in senso stretto, rivolta ai principianti, ma di un'opera didattica, di studio e di consultazione molto completa per gli esecutori di livello avanzato, che troveranno informazioni preziose, testi di partenza e suggerimenti pratici su vari aspetti della pratica musicale storicamente informata, che - a differenza di altri libri di questo genere - si estende anche alla musica del XIX e, in questo caso, anche del XX e XXI secolo.

Per questo volume, Laukvik ha incaricato diversi coautori di fornire contributi (alcuni dei quali sono naturalmente molto soggettivi) sulle rispettive aree di specializzazione. Armin Schoof inizia a parlare del neoclassicismo austro-tedesco con gli esempi di Distler, Hindemith, David e Hessenberg, ovvero quattro compositori la cui estetica diverge già a priori in modo molto marcato, mentre mancano altri nomi importanti (Reda, Bornefeld). Nel contributo di Jeremy Filsell su Marcel Dupré, l'aspetto "agiografico" domina in qualche modo l'esame critico di questa figura formativa, ma anche molto controversa, del primo modernismo francese; si è anche infastiditi da alcuni errori di traduzione stilistica in questo libro altrimenti estremamente curato ("toes" nel contesto del pedale non sono le dita dei piedi, ma le punte dei piedi). Il contributo di Hans Fagius su Maurice Duruflé fornisce alcuni spunti interessanti sul lavoro del maestro autocritico, integrati da brevi ricordi personali delle lezioni di Fagius con Duruflé.

Il primo punto forte del libro è un saggio su Olivier Messiaen scritto da Hans-Ola Ericsson, Anders Ekenberg e Markus Rupprecht. Un'introduzione generale fornisce le informazioni più importanti sulla vita e l'opera del compositore, i parametri più importanti della sua composizione (ritmo, modalità, armonia) e il suo uso dell'organo in termini di registrazione, articolazione e tempo. Seguono ampie analisi individuali delle varie opere, che contengono anche suggerimenti molto pratici, a volte forse anche (almeno per il lettore di formazione francese) un po' "tecnici" per l'esecuzione, anche per strumenti "non familiari" con lo stile, e preziosi consigli per la pratica. Insieme alle pubblicazioni analoghe di Olivier Latry e Loïc Mallié (L'opera d'organo di Olivier Messiaensempre con Carus), Jon Gillock (Esecuzione della musica per organo di MessiaenIndiana University Press) o la recentemente scomparsa Almut Rössler, questo contributo è destinato a diventare un'importantissima fonte di informazioni su Messiaen, tanto più che tutti gli autori citati hanno lavorato intensamente con il compositore.

Il contributo di Guy Bovet su Jehan Alain si basa principalmente sulle prime edizioni delle sue opere del 1939-1945, che sono ancora prive di aggiunte editoriali successive da parte di altri membri della famiglia (come l'edizione Leduc del 1971) o compilano versioni diverse (Bärenreiter), favorendo così un esame testuale del compositore. Il libro di Laukvik raggiunge il suo apice assoluto con due saggi di Bernhard Haas, uno sulla musica per organo di Schönberg, Milhaud e Kodály, l'altro sulle opere chiave degli ultimi 60 anni (classificate in base alla difficoltà). I commenti analitici concisi e fondati di Haas, le sue note di lavoro e di pratica, frutto di anni di immersione in queste opere, comprese le ampie correzioni del testo, e la colorita sensualità delle sue descrizioni delle opere sono senza dubbio tra le migliori pubblicate negli ultimi anni sul tema della nuova musica per organo. Con brevi commenti ad altre opere e un elenco supplementare di composizioni recenti, Haas riesce anche a creare una rassegna di opere difficile da battere in termini di attualità e non limitata a una specifica area linguistica, che dovrebbe essere raccomandata a ogni organista professionista come lettura obbligatoria per il proprio perfezionamento.

Conclusione: con questo terzo e ultimo volume, la scuola d'organo di Jon Laukvik si arricchisce ancora una volta di un elemento essenziale e può essere raccomandata sotto ogni punto di vista come un libro di lettura e di studio che appartiene alla biblioteca di ogni organista!

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Scuola d'organo per la prassi esecutiva storica - Parte 3: L'epoca moderna, a cura di Jon Laukvik, 352 p., € 80,00, Carus-Verlag, Stoccarda 2014, ISBN 978-3-89948-227-0

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