La sublimità del canarino esperto d'arte

Questo libro contrappone aneddoti di Handel, Bach, Telemann e Mozart al concetto di sublime definito dai filosofi del loro tempo.

Foto: D.aniel - Fotolia.com

Chi avrebbe mai pensato che il termine "sublimità" potesse essere associato a tante cose sorprendenti, persino gravi, se guardiamo all'epoca sublime, il XVIII secolo, dalla prospettiva di oggi. Non è difficile associarvi la figura imponente di Handel e i suoi grandi oratori, o le complesse creazioni di Bach con il loro sofisticato linguaggio formale, poco compreso ai suoi tempi. Ma il fatto che l'oratorio di Telemann Il paziente Socrate - che, per inciso, dura più di quattro ore - è annoverato tra i sublimi con i duetti litigiosi delle mogli in competizione Xanthippe e Amitta, o il suo Musica a lutto di un canarino esperto d'arte con l'invito rivolto alla Morte a "Mangiare in modo da gonfiare la gola" fa subito venire voglia di continuare a leggere anche a chi non è un appassionato di musica barocca. Tanto più che lo stile di scrittura di questo libro, nonostante le 448 annotazioni che puzzano di erudizione, appare giovane e spesso piuttosto disinvolto, ad esempio quando le argomentazioni sul tema "guerra e musica" sono invischiate in "una sosta molto decisa alla stazione di servizio della filosofia" o quando si critica che "le cantate di Bach assomigliano a un addestramento alla catastrofe musicale".

Questo rende curioso il capitolo che risale al periodo rococò, "Mozart sulla via della sublimità". Ma non si vuole perdere nulla di ciò che Handel, Bach e Telemann hanno da offrire, perché "questo libro presenta per la prima volta gli eventi e le costellazioni nella vita di questi quattro uomini che hanno portato alla loro effettiva sublimità". Non è un'esagerazione. La sublimità non è mai stata "affrontata" in questo modo. Chi ha ascoltato in seguito il film "Amadeus" di Milos Forman e ha messo in un contesto più vicino la (possibile) affermazione di Mozart, "uomini così sublimi che suonano come se cagassero marmo"? Tuttavia, le sue ultime tre sinfonie sono viste all'interno di questa ricerca di sublimità e, anche se in termini un po' più moderni, sono viste in questo modo anche dalle avanguardie musicali del XX secolo.

Ciò porta alla seguente conclusione nel capitolo finale "Il lungo cammino della sublimità - dal 1900 a oggi", con una serie di esempi: "Mentre un tempo la sublimità era espressione di dignità, splendore e superiorità morale, la sublimità moderna è diventata la sopportazione di esigenze eccessive e un senso di piacere che rasenta il divino - almeno per quanto riguarda l'intensità psicologica del sentimento". Il che ripristinerebbe la serietà; ma è proprio questo che il refuso "erst" invece di "ernst" (a pagina 133) mette ancora una volta in discussione.

Image

Markus Köhlerschmidt e Stefanie Voigt, Mit Pauken und Perücken. Le arti della vita degli illustri Handel, Bach, Telemann e Mozart. 167 p., € 24,90, Verlag Böhlau, Vienna e altri 2014, ISBN 978-3-412-21035-9

Anche lei può essere interessato