Attacco infruttuoso al contributo previdenziale degli artisti tedeschi

La Corte Costituzionale Federale tedesca ha respinto all'unanimità un reclamo sostenuto dall'Associazione dei Contribuenti Tedeschi in merito alla legalità del contributo previdenziale degli artisti a partire dal 2015. La decisione è definitiva.

Corte costituzionale federale a Karlsruhe. Foto: Dr. Ronald Kunze/wikimedia commons

Il contributo di sicurezza sociale degli artisti, insieme al contributo degli assicurati e a una sovvenzione federale, assicura la salute, l'assistenza infermieristica e l'assicurazione pensionistica degli artisti e dei pubblicisti freelance assicurati attraverso la cassa di sicurezza sociale degli artisti. Secondo la dichiarazione del Consiglio culturale tedesco, il contributo è dovuto quando le aziende lavorano con artisti e pubblicisti freelance.

Quest'anno, il contributo previdenziale degli artisti ammonta al 4,2% dei compensi versati dalle aziende ad artisti e pubblicisti freelance. Ciò significa che il tasso di prelievo è stato nuovamente ridotto, anche grazie al continuo controllo delle aziende nell'ambito dell'audit periodico dell'assicurazione pensionistica tedesca. Il Consiglio culturale tedesco afferma che in questo modo si garantisce che tutte le aziende soggette all'imposta rispettino i loro obblighi.

Anche la bozza di accordo di coalizione tra CDU, CSU e SPD sottolinea la grande importanza della previdenza sociale degli artisti, spiega Olaf Zimmermann, direttore generale del Consiglio culturale tedesco. Tuttavia, il ruolo dell'Associazione dei contribuenti, che in ultima analisi voleva alleggerire il settore privato a spese dei contribuenti con questa azione, rimane oscuro nel tentativo di contestare il prelievo sulla previdenza sociale degli artisti presso la Corte costituzionale federale. Se la Corte Costituzionale Federale avesse dichiarato incostituzionale il contributo previdenziale degli artisti, lo Stato avrebbe dovuto utilizzare il gettito fiscale per colmare la lacuna nel finanziamento del regime previdenziale degli artisti, dato che questi ultimi non sono in grado di farlo a causa del loro reddito estremamente basso.

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