Silenzio marino e buon viaggio

Beethoven ogni venerdì: in occasione del suo 250° compleanno, ogni settimana analizziamo una delle sue opere. Oggi esaminiamo la cantata "Meeres Stille und Glückliche Fahrt" per coro e orchestra.

Particolare del ritratto di Beethoven di Joseph Karl Stieler, 1820 ca.

Si incontrarono una volta, né a Vienna né a Weimar, ma nella cittadina boema di Teplitz: Beethoven e Johann Wolfgang von Goethe. Al di là dell'alta stima artistica, tuttavia, ognuno dei due nutriva delle riserve nei confronti dell'altro. Goethe scrisse nel suo diario il 21 luglio 1812: "La sera da Beethoven. Ha suonato in modo delizioso".ma poi lo spiegò qualche settimana dopo in una lettera a Carl Friedrich Zelter: "Il suo talento mi ha stupito; ma purtroppo si tratta di una personalità completamente sfrenata, che non ha affatto torto nel trovare il mondo detestabile, ma che di certo non lo rende più piacevole per sé o per gli altri. D'altra parte, è molto scusabile e molto deplorevole, perché ha perso il senso dell'udito, il che forse danneggia meno la parte musicale della sua natura che quella socievole. Lui, che è già di natura laconica, ora lo è doppiamente per questo difetto". Anche Beethoven, che nel 1811 scrisse a Goethe della sua tragedia Egmont entusiasta, ha espresso il suo disappunto in una lettera all'editore Breitkopf & Härtel dopo l'incontro: "A Göthe l'aria di corte piace troppo più di quanto si addica a un poeta, Non è piuttosto il caso di parlare della ridicolaggine dei virtuosi di qui, quando i poeti, che dovrebbero essere considerati i primi maestri della nazione, possono dimenticare tutto il resto al di sopra di questo barlume -".

L'incontro rimase quindi senza conseguenze. Il giovane Mendelssohn riferisce ancora nel 1830 la completa reticenza di Goethe: "Non voleva avvicinarsi a Beethoven". La richiesta di Beethoven (datata 8 febbraio 1823) che la corte di Weimar inviasse una copia del suo Missa solemnis sottoscrizione, rimase senza successo. Pare che Goethe non abbia risposto nemmeno alla dedica di Silenzio marino e buon viaggio. Beethoven aveva aggiunto nella stessa lettera: "Entrambi Poesie mi è sembrato, a causa del loro contrasto, molto adatto per poterlo comunicare attraverso la musica, quanto mi sarebbe caro sapere se ho combinato adeguatamente la mia armonia con la vostra, anche considerare l'istruzione come verità, per così dire, sarebbe estremamente gradito a me, perché amo quest'ultima sopra tutte le cose ...." - Omise di dire che la partitura era già stata completata otto anni prima ed eseguita per la prima volta in pubblico il 25 dicembre 1815.

È una fortuna che tali incompatibilità personali non debbano necessariamente riflettersi nelle arti. L'impostazione concisa e in due parti di Beethoven sembrava certamente congeniale ai suoi contemporanei: "È un grande piacere vedere due menti così sublimi così intimamente unite...". (Gazzetta musicale generale, 1830)


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