Sulla necessità dell'arte per la pace

La Conferenza dei Licei Musicali Svizzeri sostiene gli sforzi per ristabilire la pace in Europa e si posiziona in merito alle sue leve d'azione per contribuirvi.

Antoine Gilliéron - La guerra in corso in Ucraina dalla fine di febbraio ha toccato i cuori degli HEM del nostro Paese e ha messo in discussione la cultura e gli spazi formativi delle loro vocazioni universalistiche, ma anche talvolta politiche. Come possiamo contribuire alla pace oggi, forse ancor più che in tempi normali, come istituti di formazione musicale terziaria?

Impegno e principi intangibili

Gli otto licei musicali che compongono il CHEMS hanno preso una posizione ferma contro la guerra in Ucraina (cfr. Ulteriori informazioni) e, pur distinguendo chiaramente gli individui dal regime politico, aderiscono a misure volte a tagliare i legami con gli artisti che rappresentano l'attuale potere politico russo, nonché a mettere in discussione o addirittura interrompere la cooperazione in vigore con le università e i conservatori russi che hanno manifestato pubblicamente il loro sostegno alla guerra all'inizio di marzo, profondamente incompatibile con i valori difesi dalla conferenza. Molto legato al pacifismo, al riavvicinamento tra i popoli attraverso la musica e ai principi di non discriminazione, solidarietà e tolleranza, il CHEMS afferma il suo desiderio di accogliere gli artisti ucraini in fuga dal loro Paese ma anche i musicisti. russi e bielorussi nel corpo docente e studentesco, anche quando queste persone non possono manifestare pubblicamente la loro disapprovazione dell'invasione militare. È quindi fondamentale che la conferenza sottolinei la necessità di distinguere tra individui e regimi, di evidenziare la libertà dell'arte e della ricerca, nonché l'importanza di mantenere le possibilità di viaggio e di visto per tutte le persone con una nazionalità colpita in un modo o nell'altro da questa guerra. La conferenza guarda anche con preoccupazione ai tentativi di cancellare la cultura e respinge con tutte le sue forze i tentativi di sopprimere dai programmi i capolavori della musica russa che fanno parte del nostro ricchissimo patrimonio musicale.

I legami storici con i problemi pratici

Così, dalla storia della musica alla storia delle scuole strumentali russe, passando per i partenariati e le relazioni storiche che le nostre scuole hanno con la Russia, la Bielorussia e l'Ucraina, la riflessione ci permetterà di avere una visione più ampia delle relazioni culturali che uniscono questi Paesi al nostro. Oltre a questa prospettiva, si stanno prendendo iniziative concrete per migliorare la situazione nelle nostre scuole e, in misura maggiore, a livello internazionale. Che si tratti di concerti per la pace, di raccolte di fondi per opere di beneficenza o aiuti, dell'uso del soft power che la cultura rappresenta, ad esempio mostrando il proprio sostegno all'Ucraina attraverso vari canali di comunicazione, o della mobilitazione per aiutare gli studenti.delle nostre istituzioni (a livello finanziario e psicologico) ma anche per accogliere gli studenti ucraini.nenti che hanno lasciato la guerra per offrire loro una continuità negli studi (compresi i programmi Erasmus, Horizon Academic e Scholars at Risk), le scuole di musica svizzere - oltre a lanciare un messaggio di solidarietà alla comunità colpita da questa guerra e di unità verso tutte e tutti - stanno dando un importante contributo per evidenziare la necessità dell'arte per contribuire alla costruzione collettiva come precisa pace.

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