Spirito affine
Luisa Splett esegue virtuosi brani per pianoforte di Emil Frey e ne segue anche le orme.
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Nell'ambito della sua tesi di master, la giovane pianista di Winterthur ha lavorato intensamente sul pianista e compositore svizzero Emil Frey (1889-1946). Ora presenta la sua prima registrazione in CD dedicata esclusivamente ai brani pianistici di Frey per l'etichetta britannica Toccata Classics.
La pianista Splett appare raramente nella nostra parte del mondo, esibendosi principalmente in Russia, Cile, Germania e Stati Uniti. Ha debuttato al Musikkollegium Winterthur nel marzo 2014 con il Concerto per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore KV 449 di Mozart e ha tenuto diversi recital con programma originale a Zurigo. Splett ha completato gli studi universitari presso l'Università delle Arti di Zurigo sotto la guida di Karl-Andreas Kolly, che le ha fatto conoscere Emil Frey.
L'intelligente e talentuosa musicista ha poi viaggiato per il mondo: prima in Cile, poi a San Pietroburgo, dove ha conseguito il diploma di solista con Oleg Malov nel 2009 con il massimo dei voti. Parla correntemente diverse lingue e ha scritto la sua tesi di laurea in russo. Oggi Luisa Splett vive e lavora a Berlino. Lo spirito cosmopolita è anche ciò che affascina la Splett di Emil Frey, che in passato ha lavorato a Mosca e San Pietroburgo. Si sente affine a lui e conosce bene il suo vasto patrimonio di pezzi per pianoforte. Solo pochi di essi sono stati stampati durante la vita di Frey.
La nuova registrazione in CD è caratterizzata da una conoscenza approfondita delle sue opere. La selezione dei brani mostra in modo appropriato le diverse fasi compositive: gli "impressionisti" del periodo degli studi di Frey a Parigi, poi le influenze russe di uno Scriabin, per esempio, e più tardi - Frey tornò in Svizzera a causa della Prima Guerra Mondiale - i prestiti di Max Reger e Paul Hindemith. È presente anche un interessante libretto, purtroppo disponibile solo in inglese, in cui Splett rivela fatti poco noti su Frey in modo conciso ed eloquente.
È il pianismo altamente sviluppato che caratterizza tutti i brani del grande pianista Frey; sono virtuosi e tecnicamente difficili da suonare. Luisa Splett non solo sembra padroneggiare questi ostacoli tecnici con facilità, ma si percepisce anche il suo piacere nella bravura e nella giocosità. Capisce anche l'umorismo di Frey - per esempio nel brano Humoresque dall'op. 20 o le sue scherzose battute nell'opera Berceuse dall'op. 12 - e riesce a trasmetterlo pianisticamente.
Il modo ispirato di suonare conferisce ai brani, talvolta formalmente un po' problematici, un sapore fresco e originale. Splett è anche in grado di armonizzare le influenze folcloristiche - sia nel Variazioni su una canzone popolare rumena op. 25 o nella Piccola suite slava op. 38 - in modo colorato. Questo CD non è quindi interessante solo per i collezionisti di rarità, ma è talmente ben congegnato dal punto di vista drammaturgico che l'ascolto sarà piacevole.
Luisa Splett: Emil Frey, Musica per pianoforte, Volume 1 Toccata Classics London TOCC 0339