Panoramica e ricchezza di dettagli

Elisabeth Schmierer raccoglie una grande quantità di materiale nella sua presentazione "La musica del XVIII secolo".

Prova d'opera. Dipinto a olio di Marco Ricci, 1709 circa (schiarito). Centro di Yale per l'arte britannica/Wikimedia commons

Sembra quasi impossibile riassumere un'epoca come il XVIII secolo, che in realtà non è affatto un'epoca, in un solo libro. L'arco politico, ideologico, artistico e musicale che copre è troppo ampio. Elisabeth Schmierer - che fa ricerca e insegna all'Università delle Arti Folkwang di Essen - non si concentra quindi su singole personalità, ma segue piuttosto gli sviluppi di vari generi, che a sua volta illumina sullo sfondo sociale rispettivo. Come si è sviluppata la musica da chiesa durante l'Illuminismo e l'emergere del business dei concerti? Come appare la canzone di fronte allo "specchio della cultura musicale borghese"? E soprattutto, ancora e ancora: a che punto è il teatro musicale? Il tutto è molto istruttivo, perché Schmierer raccoglie anche una grande quantità di materiale su settori collaterali come la pantomima del balletto o la musica da programma.

A volte quasi troppo, tanto che si rischia di perdere la visione d'insieme durante la lettura. L'assenza di note a piè di pagina (ci sono invece molte parentesi) rende il testo ancora meno leggibile. Immagini ed esempi musicali sono quasi del tutto assenti. Anche se un glossario in appendice spiega i termini più importanti, ciò non impedisce al libro di essere piuttosto poco chiaro.

Ne citerò un esempio preferito, il poema della Passione dello scrittore e consigliere comunale di Amburgo Barthold Heinrich Brockes, che fu musicato da alcuni dei più importanti compositori come Handel, Telemann e Stölzel, e di cui si servì anche Bach. Questi nomi e altri ancora vengono citati, così come il fatto che Brockes reintrodusse il testo evangelico nell'oratorio della Passione, anche se con qualche rima. E questo è tutto. Nulla sulle soluzioni individuali ed emozionanti che il testo altamente espressivo ha ispirato ai musicisti. No, l'enumerazione prosegue a rotta di collo.

In definitiva, il volume, che presenta in copertina tre donne che fanno musica, rafforza l'impressione che la composizione femminile non abbia avuto alcun ruolo in quell'epoca. Solo Élisabeth-Claude Jacquet de la Guerre compare come compositrice donna. Mancano Juliane Reichardt e Madame de Montgéroult, una delle prime insegnanti donne del Conservatorio di Parigi. Nonostante queste omissioni, il volume offre una buona panoramica ed è certamente utile per tutti coloro che insegnano storia della musica e desiderano collegarla a un quadro più ampio.
Elisabeth Schmierer: La musica del XVIII secolo, 345 p., € 32,80, Laaber, Lilienthal 2022, ISBN 978-3-89007-858-8

Anche lei può essere interessato