Autorizzazioni per musicisti di paesi terzi in Svizzera

Durante l'ora delle interrogazioni parlamentari, il Consigliere nazionale di Basilea Markus Lehmann ha chiesto al Consiglio federale una dichiarazione sulla prassi della città di Basilea in materia di licenze per i musicisti stranieri. Il Consigliere federale Sommaruga lo ha fatto.

La Consigliera federale Simonetta Sommaruga. Foto: Amministrazione federale

Il consigliere nazionale Lehmann ha voluto sapere perché "eccellenti musicisti stranieri specializzati e autonomi" che non provengono da Paesi dell'UE/AELS non dovrebbero vivere e lavorare in Svizzera e quali misure il Consiglio federale, insieme ai Cantoni, è disposto a esaminare e ad applicare generosamente affinché le numerose orchestre classiche possano continuare ad assumere e impiegare musicisti altamente qualificati.

Secondo la Consigliera federale Sommaruga, la legge sugli stranieri consente ai lavoratori qualificati provenienti da Stati non appartenenti all'UE/AELS, ossia da Paesi terzi, "di esercitare un'attività autonoma, a condizione che ciò sia nell'interesse economico generale, che dispongano dei necessari requisiti finanziari e operativi e che siano rispettati i numeri massimi, ossia i contingenti".

Si ritiene che esista un interesse macroeconomico se l'attività autonoma comporta un beneficio sostenibile per il mercato del lavoro svizzero, ad esempio attraverso la creazione di posti di lavoro. Al di fuori dell'autorizzazione basata su contingenti, i Cantoni possono rilasciare un permesso nell'ambito dei permessi temporanei di breve durata - fino a 8 mesi nell'arco di 12 mesi - senza dover risiedere in Svizzera. Oltre alle qualifiche professionali, il requisito fondamentale è la disponibilità di un reddito sicuro, cioè di un mezzo di sostentamento.

Secondo il Consigliere federale, i musicisti qualificati provenienti da Paesi terzi possono già essere ammessi al mercato del lavoro nel quadro di queste basi legali. Se i Cantoni hanno richieste particolari di norme più generose, queste saranno esaminate dal governo federale, ma sempre nell'ambito del quadro legale.

La domanda è stata posta da un Messaggioche minaccia di espulsione mezzo centinaio di musicisti professionisti provenienti da Paesi terzi, alcuni dei quali lavorano e insegnano a Basilea da anni.

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