"Missklänge" per i contemporanei
In passato, gli ultimi pezzi per pianoforte di Liszt sono stati accolti con incomprensione. Ora la situazione sta lentamente cambiando.
"Come sai, nel mio cuore alberga una profonda tristezza, che di tanto in tanto deve esplodere in note". Con queste parole pronunciate in una lettera del 1883, Franz Liszt stesso fornì la chiave di lettura delle sue ultime opere pianistiche, che rinunciavano a qualsiasi ostentazione virtuosistica a favore dell'esplorazione dei limiti della tonalità. I suoi contemporanei si limitarono a scuotere la testa in segno di disapprovazione. Persino Richard Wagner parlò di "follia germinativa" e "dissonanza", che non riusciva a comprendere. E ancora nel 1976, Klaus Wolters, nella sua opera completa Manuale di letteratura pianistica affermava che questa musica non era adatta né per l'insegnamento né per i concerti: "Niente più del brillante marchio di fuoco, solo forme scialbe, senza gioia, ombrose...". Questo giudizio è cambiato notevolmente negli ultimi decenni. Oggi queste opere sono ammirate per la loro radicale semplicità e le armonie audaci e trovano sempre più spazio sul podio.
La casa editrice Bärenreiter ha ora pubblicato in un'antologia alcuni di questi brani per pianoforte degli anni dal 1880 al 1885. Tra questi, l'incredibilmente cupo Unstern! l'enigmatico Nuages gris e Sulla tomba di Richard Wagnerun'opera che esiste anche in un arrangiamento di musica da camera. Sono incluse anche le due versioni della raramente eseguita Romanticismo oubliée e - ultimo ma non meno importante - La gondola del luttoanche in entrambe le versioni. La seconda versione di quest'ultima è una delle poche opere più estese ed è caratterizzata da una struttura sottile che culmina in uno scoppio drammatico. Questo pezzo in particolare può essere meravigliosamente combinato in un recital con opere precedenti di Liszt, come la Sonata in si minore.
Nella prefazione di questa nuova edizione, il curatore Michael Kube fornisce molte informazioni interessanti sulla genesi dei singoli brani. Nelle dettagliate note interpretative, Steffen Schleiermacher, un pianista che si è ovviamente appassionato a questa musica, esprime il suo parere. Le sue indicazioni possono talvolta risultare un po' personali. Ma sono certamente benvenute come suggerimenti.
Tra l'altro, Béla Bartók fu uno dei primi a prendere sul serio e ad apprezzare le ultime opere di Liszt. In generale, era convinto "che l'importanza di Liszt per l'ulteriore sviluppo della musica fosse maggiore di quella di Wagner".
Franz Liszt: Pezzi per pianoforte degli anni 1880-1885, a cura di Michael Kube, BA 10871, € 20,95, Bärenreiter, Kassel