L'associazione teatrale combatte il diritto contrattuale previsto

La nuova legge sui contratti d'autore prevista dal governo tedesco è stata fortemente criticata dall'Associazione tedesca dei palcoscenici. In particolare, la possibilità per autori e compositori di cambiare editore dopo cinque anni è stata accolta con incomprensione.

Foto: Susanne Schmich/pixelio.de

Secondo il progetto di legge, il trasferimento dei diritti di esecuzione dall'editore al teatro non si applicherà più se, ad esempio, l'autore di un'opera teatrale o il compositore di un'opera lirica lascia il rispettivo editore perché un altro editore gli offre condizioni migliori.

Nel repertorio dei teatri municipali, tuttavia, le opere rimangono spesso in repertorio per diverse stagioni. Anche dopo molti anni, una produzione può essere ripresa. I contratti di rappresentazione con gli editori di solito prevedono opzioni corrispondenti per le stagioni successive. Se l'editore cambia, questa opzione non può più essere rispettata.

Un'ulteriore offerta di una produzione in programma o una ripresa successiva verrebbe così privata della base del diritto d'autore, scrive il Bühnenverein. Questa situazione potrebbe verificarsi anche poco prima di una prima, se un autore ritirasse i diritti dall'editore proprio in quel momento a causa della scadenza del periodo di 5 anni. I rischi economici che ne derivano per il teatro sono incalcolabili.

Il Bühnenverein ritiene inoltre problematici i regolamenti che concedono ai titolari dei diritti ampi diritti di informazione. Nel caso delle produzioni in DVD, ad esempio, la pratica quotidiana comporta un notevole onere amministrativo, poiché ogni singolo artista coinvolto nella produzione - compresi il coro e l'orchestra - ha diritto a ricevere informazioni sulle cifre di vendita e altri dati.

Altrettanto complicata è l'attribuzione dei diritti di remunerazione ai diversi usi dei diritti previsti dalla legge. Ciò renderebbe più difficile ottenere il pagamento forfettario che è consuetudine nel teatro nel caso di una registrazione, che sarebbe preferito anche dagli artisti interpreti. Il Bühnenverein chiede al governo federale di ritirare il progetto di legge, che nelle ultime settimane ha suscitato notevoli critiche anche da parte di autori ed editori.
 

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