L'Austria riorganizza lo sfruttamento dei diritti

Le associazioni culturali austriache accolgono generalmente con favore la nuova versione della legge sulle società di gestione collettiva. Sono scettiche riguardo agli obblighi di rendicontazione previsti e ai potenziali costi di follow-up.

Foto: blogplus/flickr commons

Secondo le associazioni, gli obblighi di rendicontazione alle altre società di gestione collettiva e al pubblico previsti dalla legge comporteranno "un onere amministrativo estremamente maggiore senza alcun valore informativo aggiuntivo", che andrà a scapito degli autori in quanto sarà detratto dai loro redditi. Le associazioni prevedono una spesa aggiuntiva di circa un milione di euro per il passaggio al nuovo sistema, con un notevole aumento dei costi di gestione.

Le associazioni, tra cui la Gilda dei musicisti, l'Associazione dei compositori e il Consiglio austriaco per la musica, sono sconcertate dalla "ripetuta pratica di non coinvolgere gli interessati nelle considerazioni che hanno preceduto il progetto di legge".

L'emendamento intende recepire la Direttiva europea 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online nel mercato interno, che dovrà essere attuata a livello nazionale entro il 10 aprile 2016.

Per saperne di più:: kulturrat.at/agenda/brennpunkte/20160302
 

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