Variazioni su "Sono il cacatua sartoriale"

Beethoven ogni venerdì: in occasione del suo 250° compleanno, ogni settimana analizziamo una delle sue opere. Oggi esaminiamo le variazioni su "Ich bin der Schneider Kakadu" di Wenzel Müller per pianoforte, violino e violoncello.

Particolare del ritratto di Beethoven di Joseph Karl Stieler, 1820 ca.

Si tratta di un'opera ancora poco conosciuta tra le opere di Beethoven e tutt'altro che gradevole: il Variazioni sulla canzone "Io sono il cacatua sarto".. Non è ancora chiaro quando l'opera sia stata composta, ma sicuramente è passato del tempo, forse anni, prima che Beethoven la menzionasse per la prima volta in una lettera all'editore Gottfried Härtel del 19 luglio 1816. Nonostante la distanza temporale, il critico musicale Paul Bekker la considerava addirittura una "Controparte ridotta" al 1823 completata e condotta nel colossale Variazioni di Diabelli op. 120.

Il commento di Bekker si riferisce sia alla sequenza di variazioni in sé, sia all'ampia introduzione lenta e all'"appendice" dell'ultima, decima variazione, che Beethoven ha anche etichettato come tale. Mentre il tema si risolve gradualmente con un fugato e compare solo un'altra volta come reminiscenza, l'introduzione si basa sull'idea quasi paradossale di sviluppare un tema già esistente e molto popolare anche a partire da singoli motivi: Beethoven crea il brano su cui si basano le variazioni successive e che era popolare a Vienna all'inizio del XIX secolo Sono la Scheider Wetz e Wetz quasi nuovo. (Il testo era già stato cambiato dai contemporanei in "Schneider Kakadu"). La melodia si trovava originariamente nel singspiel eseguito per la prima volta nel 1794. Le Sorelle di Praga di Wenzel Müller (1767-1835). Questo compositore viennese, un tempo molto popolare, scrisse anche il Singspiel Kaspar, il fagottista, ovvero: la cetra magica (1791), il cui libretto, come quello dell'opera mozartiana Flauto magico sulla raccolta esotica di fiabe di Wieland Djinnistan torna indietro.

Il fatto che il cosiddetto Variazioni di cacatua I contemporanei di Beethoven avevano già osservato che non si trattava di musica per il divertimento. Così nella Gazzetta musicale generale del 1830: "La vecchia canzone del sarto Crispinus, alias: Wetz, Wetz, Wetz, è variato in un modo tale, con uno spirito e un'immaginazione così audaci, come solo un maestro può variare. Certo, la storia non è facile, ma non dovrebbe esserlo, perché non è affatto destinata a essere un'avventura vana."
 


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