Fine imminente per il canto

Secondo i media, il Consiglio federale sta valutando la possibilità di vietare il canto al di fuori della famiglia. La scena corale si oppone a ulteriori restrizioni.

Foto: Andrii Biletskyi / adobe.stock.com

Il Consiglio svizzero della musica ha informato i media il 3 dicembre:

"Il canto è stato praticamente vietato alla fine di ottobre nell'ambito delle misure più severe contro il coronavirus, con poche eccezioni. Ora il Consiglio federale sembra voler limitare ulteriormente il canto. C'è molta rabbia e incomprensione tra le associazioni interessate.

Quando alla fine di ottobre il canto è stato effettivamente vietato, la scena canora in Svizzera ha suscitato grande costernazione. In particolare, i cori si sono sentiti etichettati come fonti di infezione particolarmente pericolose. L'IG CHorama, l'associazione di tutte le organizzazioni corali, aveva sviluppato in estate concetti di protezione efficaci per consentire prove ed esibizioni corali sicure. L'esperienza fino alla fine di ottobre ha dimostrato chiaramente che questi concetti funzionano davvero.

Ora, secondo quanto riportato dai media, il Consiglio federale sembra voler fare un ulteriore passo avanti e vietare del tutto il canto al di fuori della cerchia familiare. Ciò significherebbe che i bambini e i giovani non potrebbero più ricevere lezioni singole alle scuole elementari, che nemmeno i sacerdoti potrebbero più cantare durante le funzioni religiose o che non sarebbero più possibili lezioni di canto nelle scuole di musica.

Fino ad oggi, la scena corale si è principalmente infastidita del fatto che l'attenzione del settore musicale si sia concentrata solo sul canto, ma ora lo sconforto si sta lentamente ma inesorabilmente diffondendo se dovessero entrare in vigore ulteriori misure restrittive. Ciò avrebbe ripercussioni anche sul settore centrale per il futuro del canto: lo sviluppo dei giovani talenti. Ciò include anche le lezioni di canto nelle scuole elementari e di musica, che sono un elemento importante per la promozione dei giovani talenti.

La scena corale in Svizzera sta facendo la sua parte per combattere la pandemia con concetti di protezione funzionanti e un'attuazione disciplinata. Non si capisce quindi perché, ad esempio, il gioco del calcio sia ancora consentito ai bambini e ai giovani sotto i 16 anni, mentre il canto per la stessa fascia d'età non lo sia. Questo dà l'impressione dell'arbitrarietà, poiché non ci sono semplicemente fatti comprovati che dimostrino che il canto sia più contagioso di altre attività quando si applicano i concetti di protezione.

La scena corale è stata colpita al cuore già alla fine di ottobre. I suoi rappresentanti, siano essi laici, professionisti o educatori, esortano pertanto il Consiglio federale ad astenersi dall'adottare ulteriori misure e a coinvolgere finalmente le associazioni corali nell'elaborazione di una strategia di uscita."
 

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